DALLE ORIGINI A OGGI
Prima di ogni altro animale il cane, fino dai tempi più remoti, fu preso dall’uomo e addomesticato.
LA STORIA DEL PINSCHER NANO
La nascita della razza del pinscher nano (zwergpinscher) è piuttosto recente se si considera che la prima registrazione ufficiale risale solamente al 1900, ma la sua storia è molto più antica, ed è testimoniata da alcuni significativi reperti archeologici ritrovati nelle vicinanze dei laghi di Bodman, Biel e Costanza. I fossili rinvenuti sono resti di crani riconducibili all’epoca delle palafitte e confermano l’assomilianza dei cani di quei tempi ai pinscher di oggi. Di questi cani, che potremmo definire di tipo pinscher-schnauzer, purtroppo, non esistono testimonianze scritte perchè, essendo i cani dei contadini, a quell’epoca non erano ritenuti degni di gran nota. Con la selezione dell’uomo, nel XIX secolo, si originarono il dobermann, lo schnauzer, il pinscher e il zwergpinscher o più comunemente denominato pinscher nano che deriva appunto dal pinscher di taglia medio-piccola. Nella seconda metà dell’Ottocento, in Germania, cominciarono a nascere i primi club cinologici e nel 1880 venne istituito il “Libro delle Origini del cane Tedesco”. Nell’anno 1835, il Dottor H.Reichenbach, nel suo libro “Il cane nelle sue razze principali e secondarie”, elencò tutti i tipi di razze canine conosciute in quell’epoca. Il Dottore li suddivise in quattro razze principali:
- gli spitz
- i cani setosi e barboni
- i levrieri e i bracchi
- i cani da guardia e da caccia
I pinscher dal pelo ruvido erano collocati tra i barboni mentre i pinscher dal pelo liscio tra i cani da caccia. Nel 1876 all’esposizione cinofila di Amburgo, sfilarono pinscher a pelo liscio e pinscher a pelo ruvido e la razza dei cani pinscher fù premiata per la prima volta nella storia. Quasi vent’anni dopo e precisamente il 3 Marzo 1895, sempre in Germania ma nella città di Colonia, Joseph berta fondò il German Pinscher-Schnauzer Klub.
DAL LIBRO DI DHERS E RUFER “CHIENS DE GARDE, DE BERGER, DE LUXE LÈVRIERS ET TERRIERS”.
Dal libro di Dhers e Rufer degli anni Cinquanta “Chiens de Garde, de Berger, de Luxe Lèvriers et Terriers” riportiamo quasi per intero, delle interessanti descrizioni dello zwergpinscher a testimonianza della razza ormai conosciuta e consolidata.
Zwergpinscher o pinscher nano
È pressappoco della taglia di un toy terrier, ma qui e al mantello nero focato si deve fermare la rassomiglianza fra questi due cani. Lo zwergpinscher è in effetti un cane ben stabile, un cane normale raccolto in un piccolo volume. Non presenta segni di
nanismo (cranio arrotondato, occhi rotondi ecc..)tipici del terrier nano inglese. Lo zwergpinscher è un cane molto equilibrato e stabile anche nel carattere e temperamento. È un cane molto intelligente e che risponde molto bene all’addestramento.
Rehpinscher
Non si differenzia dal precedente se non per il colore del mantello (Reh=capriolo).
Lo standard è lo stesso per le tre varietà: zwergpinscher, rehpinscher, pinscher, tenendo conto che hanno diversi colori e che i primi due non devono oltrepassare i 26 cm di altezza.
Standard del pinscher a pelo raso o pinscher arlecchino
Aspetto generale: il cane è di tipo quadrato, senza che un aspetto “mozzato” comprometta l’attraente eleganza delle linee; il corpo muscoloso, il temperamento vivo, nel movimento quell’aria attenta e sbarazzina, caratteristiche della varietà, e che rendono il pinscher così ricercatoe così meritovole come compagno amabile e sempre in forma. La testa è ben proporzionata. Non a forma di mela, che sarebbe considerato un difetto di nanismo. Gli occhi sono piazzati bene, non sono prominenti, nè troppo piccoli, nè obliqui. Il colore sarà il più possibile scuro o comunque in accordo con il colore del pelo e che non noccia al fascino dell’espressione. Le orecchie sono piccole, portate dritte o piegate in avanti o tagliate in punta. Il tartufo è nero. Il collo, asciutto e senza pieghe della pelle, esce dalle spalle senza brusco passaggio e continua verso la nuca con un arco leggero. Il tronco è rigido e asciutto. Rene ben sviluppato, la cui linea continua armonica fino alla coda. Il petto è sufficientemente profondo per formare un solido sostegno fino alle spalle. La linea del ventre è leggermente rialzata all’inguine. La coda è inserita alta, portata leggermente in avanti e generalmente tagliata. Gli arti anteriori sono solidi e dritti, l’avanbraccio è un poco appiattito di fianco. Gli arti posteriori sono sufficientemente inclinati, paralleli e non piazzati sotto il corpo. I piedi hanno le dita serrate e arquate. Il pelo è corto, fitto, brillante; copre regolarmente il corpo. È macchiettato grigio o nero o scuro su fondo bianco o chiaro, con o senza macchie focate. È alto da 43 a 48 cm circa.
IL PINSCHER NANO IN ITALIA
In Italia la razza del pinscher nano è ben selezionata e ha anche un ottima diffusione, fortunatamente senza avere mai subito vere e proprie mode. Al giorno d’oggi esistono diversi allevatori indiscutibilmente seri, che con grande passione praticano in modo scrupoloso, la selezione. I loro zwergpinscher sono, senza ombra di dubbio, di grande pregio e ottengono meritati risultati in esposizioni nazionali ed estere. Ma in Italia, purtroppo, esistono anche tantissimi zwergpinscher che di zwergpinscher hanno veramente poco!
Questi cani, il più delle volte, non hanno pedigree, non sono tipici e sovente non sono nemmeno sani. Dunque se si vuole uno zwergpinscher vero ci si deve rivolgere, esclusivamente, ad allevatori seri “diffidando dalle imitazioni”.
In Italia la diffusione del pinscher di taglia media è così limitata che è ormai di abitudine chiamare semplicemente “pinscher” anche gli zwergpinscher.
PINSCHER O ZWERGPINSCHER ?
Bisogna sapere che la Federazione Cinologica Internazionale riconosce due razze ufficiali:
- il pinscher di taglia media
- lo zwergpinscher
Ma cosa significa il nome zwergpinscher?
La prima parte del nome, “ZWERG”, non lascia nessun dubbio, il suo significato è “nano” e si ottiene in modo semplicissimo traducendo dal tedesco. La seconda parte, “PINSCHER”, che in tedesco indica i cani di tipo terrier, ha dato adito a varie ipotesi. C’è chi la fa derivare dal tedesco “picke”, beccare, o dall’inglese “to pinch”, pizzicare, termini che starebbero a indicare il particolare modo di mordere di questi piccoli cani che muovono velocemente le mascelle come se dessero delle sforbiciate.
C’è chi invece la fa derivare dall’inglese “to pinch off”, con chiaro richiamo alla coda che fino a qualche decennio fa era sempre tagliata. Un altra ancora è l’interpretazione fornita dagli austriaci che sostengono che tutti i pinscher abbiano avuto i loro natali vicino a Salisburgo e più precisamente nella periferia alpina di Pinzgau. Da li si sarebbero successivamente diffusi al seguito dei protestanti che durante la Controriforma abbandonarono la regione. I cani di Pinzgau erano chiamati “pinzger”, che si pronuncia con la stessa fonetica di “pinscher” . Nonostante la tesi sostenuta dagli austriaci, la paternità della razza è riconosciuta alla Germania.
SOMIGLIANZA TRA ZWERGPINSCHER E DOBERMANN
Avete mai notato la somiglianza tra lo zwergpinscher e il dobermann?
È innegabile, al di là della notevole differenza di taglia. Infatti entrambi discendono dallo stesso ceppo e per questo motivo forse è bene conoscere, in sintesi, anche le origini del cugino dobermann.
Nella seconda metà dell’Ottocento, in Germania, il Signor Karl Friedrich Louis Dobermann realizzò il suo desiderio: cercava da sempre un cane coraggioso che fosse dotato di forte aggressività. Questo suo desiderio era dettato da un bisogno personale, infatti gli serviva un cane che lo potesse difendere dato che lavorava sia come guardiano notturno che come esattore delle tasse, ecco il perchè inventò il dobermann!
Iniziò a lavorare su diversi tipi di pinscher e i soggetti ottenuti furono battezzati i “pinscher di dobermann”, da cui derivò il nome ufficiale della razza, “dobermann pinscher”, poi sintetizzato in “dobermann”. Non esiste una certificazione di tutti i tipi di cane che hanno contribuito alla creazione dell’attuale dobermann, ma di sicuro ha avuto grossa influenza il “cane da macellaio, progenitore del rottweiller, utilizzato per radunare e controllare le mandrie di mucche. Certamente si possono ipotizzare anche tanti altri incroci di cani come il “manchester black and the terrier” e del “greyhound”.